ppastor...@gmail.com
2023-05-20 13:42:23 UTC
Si dice tanto della “Cancel Culture” senza descriverne le caratteristiche: si tratta di un movimento — nato negli Stati Uniti d’America e operante nella cultura non solo americana — la cui conformazione di base è fortemente anticolonialista e quindi antieuropeista non senza un connotato decisivamente modernista ma soprattutto ai danni delle tradizioni europee-occidentali.
È evidente che dare potere a siffatto movimento in Occidente e specialmente in Europa è un azione distruttiva ai danni dell’identità europea e divisiva ai danni della organizzazione dell’Occidente… Eppure alcuni nel nostro Continente e molti in America, spinti dalla generica omologazione attuata nel Villaggio Globale contro le stesse differenze della Globalità o peggio presi da volontà ostile contro le peculiarità europee e la positiva convivenza in Occidente, invece di porre fine alle indebite cancellazioni o un limite a quelle sensate solo per talune realtà, vogliono sottoporre l’intero Occidente e tutta l’Europa a disgraziatissimo imprese di distruzione, in verità sostenute da ampi settori della contestazione di sinistra che non hanno saputo individuare i valori occidentali e che non vogliono conservare i valori europei.
Al seguente link un inquietante fatto di cronaca:
https://www.ilfoglio.it/cultura/2023/05/17/news/la-cancel-culture-scaccia-berkeley-uno-dei-padri-della-filosofia-moderna-5272021/
Non ha senso decolonizzare l’Europa dalla stessa cultura europea né dividere la cultura europea dal resto dell’Occidente e ha invece senso nell’Epoca della Globalizzazione preservare le identità particolari nel rispetto di tutti e nella consapevolezza delle vere responsabilità dell’Epoca coloniale e post-coloniale, che non fu e non è dominata dai torti occidentali né europei: la vera occidentalizzazione non è stata un fenomeno invadente né violento ma è stata sostituita, spesso sin dagli inizi della colonizzazione, da una pseudooccidentalizzazione i cui autori sono stati falsi occidentali che hanno profittato dell’Era delle Comunicazioni per perpetrare una omologazione che non corrisponde a nessuna identità particolare ma si fa specchio di una infausta incapacità a restare nei termini di necessarie identità… E la europeizzazione è stata limitatissima in realtà e parimenti non violenta né invadente e ciò lo si può capire distinguendo le esplorazioni, autenticamente europee, dalle conquiste, non autenticamente europee ma realizzate da ex o non veri europei… E la massiccia presenza dell’elemento europeo in America è stata dovuta ad espansioni diverse dalle invasioni… Sicché la Cancel Culture cavalcando un movimento antiidentitario non saprebbe neppure difendere le identità non europee oppure non occidentali e i suoi atti non sono e non saranno accettabili fintantoché non rispetteranno tutte le differenze nel Villaggio Globale, comprese quelle europee-occidentali. Cancellare i tratti europei dall’America significa ignorare il destino multiculturale proprio dell’America e istituire un generico e illimitato multiculturalismo in Europa significa fare violenza letale alla cultura europea, il cui destino è in ogni caso assai particolare.
Mauro Pastore
È evidente che dare potere a siffatto movimento in Occidente e specialmente in Europa è un azione distruttiva ai danni dell’identità europea e divisiva ai danni della organizzazione dell’Occidente… Eppure alcuni nel nostro Continente e molti in America, spinti dalla generica omologazione attuata nel Villaggio Globale contro le stesse differenze della Globalità o peggio presi da volontà ostile contro le peculiarità europee e la positiva convivenza in Occidente, invece di porre fine alle indebite cancellazioni o un limite a quelle sensate solo per talune realtà, vogliono sottoporre l’intero Occidente e tutta l’Europa a disgraziatissimo imprese di distruzione, in verità sostenute da ampi settori della contestazione di sinistra che non hanno saputo individuare i valori occidentali e che non vogliono conservare i valori europei.
Al seguente link un inquietante fatto di cronaca:
https://www.ilfoglio.it/cultura/2023/05/17/news/la-cancel-culture-scaccia-berkeley-uno-dei-padri-della-filosofia-moderna-5272021/
Non ha senso decolonizzare l’Europa dalla stessa cultura europea né dividere la cultura europea dal resto dell’Occidente e ha invece senso nell’Epoca della Globalizzazione preservare le identità particolari nel rispetto di tutti e nella consapevolezza delle vere responsabilità dell’Epoca coloniale e post-coloniale, che non fu e non è dominata dai torti occidentali né europei: la vera occidentalizzazione non è stata un fenomeno invadente né violento ma è stata sostituita, spesso sin dagli inizi della colonizzazione, da una pseudooccidentalizzazione i cui autori sono stati falsi occidentali che hanno profittato dell’Era delle Comunicazioni per perpetrare una omologazione che non corrisponde a nessuna identità particolare ma si fa specchio di una infausta incapacità a restare nei termini di necessarie identità… E la europeizzazione è stata limitatissima in realtà e parimenti non violenta né invadente e ciò lo si può capire distinguendo le esplorazioni, autenticamente europee, dalle conquiste, non autenticamente europee ma realizzate da ex o non veri europei… E la massiccia presenza dell’elemento europeo in America è stata dovuta ad espansioni diverse dalle invasioni… Sicché la Cancel Culture cavalcando un movimento antiidentitario non saprebbe neppure difendere le identità non europee oppure non occidentali e i suoi atti non sono e non saranno accettabili fintantoché non rispetteranno tutte le differenze nel Villaggio Globale, comprese quelle europee-occidentali. Cancellare i tratti europei dall’America significa ignorare il destino multiculturale proprio dell’America e istituire un generico e illimitato multiculturalismo in Europa significa fare violenza letale alla cultura europea, il cui destino è in ogni caso assai particolare.
Mauro Pastore