Post by Loris Dalla RosaRispondo qui, sulla tua risposta a Marco, perche' le motivazioni del tuo
discorso si intrecciano con quelle delle sue, facendo emergere quello
che secondo me e' un aspetto contraddittorio caratterizzante l'ideologia
del movimento femminista, ma non esclusivamente femminista, quanto
piuttosto generalizzato a una certa "sinistra", che scrivo tra
virgolette perche' altrettanto generalizzato al movimento cattolico
facente capo all'universalismo di papa Bergoglio.
Bergoglio è un papa, ma in fondo ha fatto anche cose buone :D
Boutade a parte, preciso che non ho un attenzione totale sul panorama italiano, ho anche sempre un occhio su quanto si scrive e dibatte nel luogo ormai vivo, ovvero la Svizzera tedesca, che ha quindi peculiarità sue, accanto a molte affinità con il resto d Europa.
In particolare la presenza mediatica del papa è praticamente nulla (finalmente!) e in città convivono molte forme di cristianesimo e realtà clericali impensabili in Italia.
Post by Loris Dalla RosaCome giusto che sia la
https://www.repubblica.it/politica/2023/11/25/news/stupri_hamas_7_ottobre_intervista_rumiati-421199685/?ref=drla-f-1
Sono sostanzialmente d accordo su quanto sostiene la Rumiati in merito al fatto che gli orrori di Gaza sono stati fagocitati dalla logica del conflitto e dunque „inscatolati“ nell argomento *guerra nella striscia di Gaza*, tema intricato dal punto di vista storico, di difficle comprensione per molti e molto malvisto dagli algoritmi dei motori di ricerca.
Non dimentichiamoci che il movimento populista femminista si sviluppa e si nutre esclusivamente della visibilità data alle varie sue influencer dalle piattaforme social.
Post by Loris Dalla RosaDa parte mia invece questa: non c'e' per caso, in questo silenzio di
piazza sugli stupri di Hamas, un trait d'union ideologico con la
politica immigratoria delle porte aperte e ampiamente tollerante verso
altre culture, che su vari aspetti, compreso sopratutto quello che
riguarda i rapporti di genere, sono in contraddizione proprio con
quell'ideale di cui dici, cioe' di una "società ampia, non
discriminatoria, egalitaria"?
Di tellurico con me questo argomento ha poco, nel senso che la porta è più che aperta :D
Ti sintetizzo la mia opinione: personalmente ritengo che le persone di sinistra che abbiano davvero letto il corano siano pochissime.
perché altrimenti certe uscite sulla sua liberalità sarebbe impossibili: il Corano è un testo esclusivamente volto alla ribellione e alla guerra degli infedeli e vi sono elencate una serie di precetti che lasciano ben poco all interpretazione metaforica.
Se la Bibbia comincia con un opera d arte, ovvero una cosmogonia, e segue un evoluzione sociale che culmina con i Vangeli, il Corano è un circolo chiuso. E sebbene vi siano dei passi che dimostrano una poetica e sorprendete delicatezza nei confronti di una parte del genere femminile ( ovvero solo quello delle madri o di coloro le quali avrebbero voluto essere madri, ma una malattia fisica o la morte ha condotto a non terminare la gravidanza), non offre nessuno spiraglio di apertura sociale.
Il digiuno dei 40 giorni (volutamente non uso i nomi propri) stesso che, se da un lato sembra mosso da un istaza sociale, ovvero a entrare, durante il giorno, nei panni del povero che non ha da mangiare né da bere, dimostra il proprio intrinseco classismo nei festaggiamenti notturni.
E cosa s intende per pace? La pace è qualcosa di trascendente che subentra dopo l annientamento dell ultimo infedele.
Penso quindi che la cosiddetta tolleranza sia una sorta di immunodeficienza di alcune democrazie.
Credo infatti fermamente che alcune forme sociali arcaiche e in contrasto con i diritti universali sanciti dall occidente non dovrebbero essere tenute a scatola chiusa all interno del tessuto sociale, quanto piuttosto messe in contatto reale con il resto della società.
La tolleranza, intesa e applicata in modo grossolano come è avvenuto finora, è poco intelligente in quanto inutile.
Sembra quasi un vezzo di curiosità antropologica.
Una fede religiosa non può e non deve essere causa di discriminazione, anche perché giuridicamente si starebbe parlando del nulla,
mentre nella pratica condurrebbe a pericolose radicalizzazioni e polarizzazioni.
Restano però perseguibili le pratiche violente, i soprusi e i reati che si consumano al suo interno.
Queste pratiche devono essere portate in luce, è l unico modo che una democrazia ha per risolverle e impedirle: vi è un potere, all interno di un vero processo di accoglienza e di educazione, che è quello di far detonare questi sistemi dall interno, ovvero portando gli oppressi stessi a non accettarli. Non dimentichiamo che anche i giovani di sesso maschile non se la passano proprio liberamente all interno delle famiglie.
Ci vorrebbe, invero, anche un integrazione legislativa, in modo da creare gli strumenti per individuare pratiche vessatorie, come la violenza psicologica e quella finanziaria, o la vittimizzazione secondaria, che attualmente non sono nella pratica perseguibili.
Un caro saluto,
Chérie