Discussione:
Il patriarcato secondo Cacciari
(troppo vecchio per rispondere)
Loris Dalla Rosa
2023-11-25 19:41:53 UTC
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Detto in tre minuti
https://www.la7.it/otto-e-mezzo/video/cacciari-la-famiglia-patriarcale-non-esiste-piu-da-200-anni-24-11-2023-515528

Il brevissimo discorso di Cacciari e' sicuramente eccessivo sui tempi,
ma in sostanza realistico.
Saluti,
Loris
--
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Marco V.
2023-11-25 20:12:47 UTC
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Post by Loris Dalla Rosa
Detto in tre minuti
https://www.la7.it/otto-e-mezzo/video/cacciari-la-famiglia-patriarcale-non-esiste-piu-da-200-anni-24-11-2023-515528
Il brevissimo discorso di Cacciari e' sicuramente eccessivo sui tempi,
ma in sostanza realistico.
Sbaglia anche sui tempi della c.d. invasione dorica. Ma il nocciolo è molto condivisibile. Se però il patriarcato non esiste più, esiste invece *ancora* "il patriarcato" con le virgolette, come figura agitata da una certa mitologia politica, sulla quale sarebbe (stato) interessante sentire il barbuto filosofo.

Buona serata,

Marco
Loris Dalla Rosa
2023-11-25 23:24:04 UTC
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Post by Marco V.
Post by Loris Dalla Rosa
Detto in tre minuti
https://www.la7.it/otto-e-mezzo/video/cacciari-la-famiglia-patriarcale-non-esiste-piu-da-200-anni-24-11-2023-515528
Il brevissimo discorso di Cacciari e' sicuramente eccessivo sui tempi,
ma in sostanza realistico.
Sbaglia anche sui tempi della c.d. invasione dorica. Ma il nocciolo è molto condivisibile. Se però il patriarcato non esiste più, esiste invece *ancora* "il patriarcato" con le virgolette, come figura agitata da una certa mitologia politica, sulla quale sarebbe (stato) interessante sentire il barbuto filosofo.
Gia', sarebbe interessante sapere cosa ne pensa lui dell'uso ideologico
della parola "patriarcato", una volta che se ne e' andata la sostanza, o
ne restano solo cascami come dice la nostra amica chérie. Alla quale ho
risposto in coda alla sua risposta a te per saggiare il terreno un po'
tellurico:-)
Buona notte,
Loris
--
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Chérie
2023-11-25 20:27:41 UTC
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Post by Loris Dalla Rosa
Il brevissimo discorso di Cacciari e' sicuramente eccessivo sui tempi,
ma in sostanza realistico.
Certamente, il patriarcato come sistema sociale è crollato nelle sue premesse economico-sociali, come ho scritto anch‘io in un altro post.
Ma non ha ancora finito di morire: Cacciari stesso ammette che la situazione attuale è una conseguenza dei cascami di questo sistema in crisi. E non si tratta solo di episodi isolati innescati dalla patologia psichiatrica di alcuni assassini.
Si tratta di un contesto in cui si colpevolizza la vittima, in cui alla pressione sociale cui tutti sono sottoposti, si aggiunge sulle spalle della sola donna un tipo specifico di condizionamento, che è radicato in ogni angolo della società. Dall‘anagrafe alla discriminazione.
Il problema, grave, risiede nella mentalità delle masse (trasversali per censo e livello di istruzione) che ancora non hanno aggiornato il mindset: sono quelle che necessitano alfabetizzazione.
Poi c‘è la questione del resto mondo: la crisi del patriarcato è anche là, ma ancora agli inizi.
Post by Loris Dalla Rosa
Saluti,
Loris
Un saluto
Chérie
Marco V.
2023-11-25 21:06:17 UTC
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Post by Chérie
[...]
Il problema, grave, risiede nella mentalità delle masse (trasversali per censo e livello di istruzione) che ancora non hanno aggiornato il mindset: sono quelle che necessitano alfabetizzazione.
Loris, a cui è diretta la tua risposta, mi perdonerà se intervengo su questo punto. Perché "masse"? Se il concetto di "patriarcato" arriva a includere la tendenza a riservare ai maschi certi ruoli, se non addirittura l'abitudine linguistica a chiamare "padre" il genitore di sesso maschile, allora la parola adatta in quel contesto non è "masse" (che va invece riservata per designare i prodotti antropologici della civilizzazione consumistica) ma "popoli".
Poiché con questa risposta mi sono sicuramente guadagnato l'etichetta di "populista", già che mi trovo voglio peggiorare di molto la mia situazione:-)). I nazisti avevano una efficacissima parola per indicare l'allineamento delle mentalità al nuovo ordine: https://it.wikipedia.org/wiki/Gleichschaltung
Differenze, certo! Ma anche identità.

Buona serata,

Marco
Chérie
2023-11-25 21:53:08 UTC
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Loris, a cui è diretta la tua risposta, mi perdonerà se intervengo su questo punto. Perché "masse"? Se il concetto di "patriarcato" arriva a includere la tendenza a riservare ai maschi >certi ruoli, se non addirittura l'abitudine linguistica a chiamare "padre" il genitore di sesso >maschile, allora la parola adatta in quel contesto non è "masse" (che va invece riservata per >designare i prodotti antropologici della civilizzazione consumistica) ma "popoli".
Preferisco continuare a usare „masse“, perché i componenti di questi raggruppamenti sono caratterizzati da inconsapevolezza delle tematiche di genere, essendo il loro genere, quello maschile, dato per default,a partire dal linguaggio.
Poiché con questa risposta mi sono sicuramente guadagnato l'etichetta di "populista", già > >mi trovo voglio peggiorare di molto la mia situazione:-)). I nazisti avevano una efficacissima >parola per indicare l'allineamento delle mentalità al nuovo ordine: >https://it.wikipedia.org/wiki/Gleichschaltung
Differenze, certo! Ma anche identità.
Non vi è alcuna identità invece! Nel caso attuale si tratta di residuati di un sistema antico, che, nonostante la codificazione legislativa della tutela di ogni membro della società, minoranze incluse, continuano ad attuare comportamenti coercitivi e violenti.
La direzione che il movimento femminista ha è invece verso una società ampia, non discriminatoria, egalitaria.
Ovvero l‘opposto dell‘aberrante ideologia che nomini, volta alla restrizione invece che all‘ampliamento, allùtilizzo della violenza invece che dell‘educare.
Buona serata,
Marco
Altrettanto!

Chérie
Loris Dalla Rosa
2023-11-25 23:12:00 UTC
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Post by Chérie
Loris, a cui è diretta la tua risposta, mi perdonerà se intervengo su questo punto. Perché "masse"? Se il concetto di "patriarcato" arriva a includere la tendenza a riservare ai maschi >certi ruoli, se non addirittura l'abitudine linguistica a chiamare "padre" il genitore di sesso >maschile, allora la parola adatta in quel contesto non è "masse" (che va invece riservata per >designare i prodotti antropologici della civilizzazione consumistica) ma "popoli".
Preferisco continuare a usare „masse“, perché i componenti di questi raggruppamenti sono caratterizzati da inconsapevolezza delle tematiche di genere, essendo il loro genere, quello maschile, dato per default,a partire dal linguaggio.
Poiché con questa risposta mi sono sicuramente guadagnato l'etichetta di "populista", già > >mi trovo voglio peggiorare di molto la mia situazione:-)). I nazisti avevano una efficacissima >parola per indicare l'allineamento delle mentalità al nuovo ordine: >https://it.wikipedia.org/wiki/Gleichschaltung
Differenze, certo! Ma anche identità.
Non vi è alcuna identità invece! Nel caso attuale si tratta di residuati di un sistema antico, che, nonostante la codificazione legislativa della tutela di ogni membro della società, minoranze incluse, continuano ad attuare comportamenti coercitivi e violenti.
La direzione che il movimento femminista ha è invece verso una società ampia, non discriminatoria, egalitaria.
Ovvero l‘opposto dell‘aberrante ideologia che nomini, volta alla restrizione invece che all‘ampliamento, allùtilizzo della violenza invece che dell‘educare.
Rispondo qui, sulla tua risposta a Marco, perche' le motivazioni del tuo
discorso si intrecciano con quelle delle sue, facendo emergere quello
che secondo me e' un aspetto contraddittorio caratterizzante l'ideologia
del movimento femminista, ma non esclusivamente femminista, quanto
piuttosto generalizzato a una certa "sinistra", che scrivo tra
virgolette perche' altrettanto generalizzato al movimento cattolico
facente capo all'universalismo di papa Bergoglio. Come giusto che sia la
domanda te la faccio porre da una donna:
https://www.repubblica.it/politica/2023/11/25/news/stupri_hamas_7_ottobre_intervista_rumiati-421199685/?ref=drla-f-1
Da parte mia invece questa: non c'e' per caso, in questo silenzio di
piazza sugli stupri di Hamas, un trait d'union ideologico con la
politica immigratoria delle porte aperte e ampiamente tollerante verso
altre culture, che su vari aspetti, compreso sopratutto quello che
riguarda i rapporti di genere, sono in contraddizione proprio con
quell'ideale di cui dici, cioe' di una "società ampia, non
discriminatoria, egalitaria"?
Un caro saluto,
Loris
--
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Chérie
2023-11-27 14:10:38 UTC
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Post by Loris Dalla Rosa
Rispondo qui, sulla tua risposta a Marco, perche' le motivazioni del tuo
discorso si intrecciano con quelle delle sue, facendo emergere quello
che secondo me e' un aspetto contraddittorio caratterizzante l'ideologia
del movimento femminista, ma non esclusivamente femminista, quanto
piuttosto generalizzato a una certa "sinistra", che scrivo tra
virgolette perche' altrettanto generalizzato al movimento cattolico
facente capo all'universalismo di papa Bergoglio.
Bergoglio è un papa, ma in fondo ha fatto anche cose buone :D
Boutade a parte, preciso che non ho un attenzione totale sul panorama italiano, ho anche sempre un occhio su quanto si scrive e dibatte nel luogo ormai vivo, ovvero la Svizzera tedesca, che ha quindi peculiarità sue, accanto a molte affinità con il resto d Europa.
In particolare la presenza mediatica del papa è praticamente nulla (finalmente!) e in città convivono molte forme di cristianesimo e realtà clericali impensabili in Italia.
Post by Loris Dalla Rosa
Come giusto che sia la
https://www.repubblica.it/politica/2023/11/25/news/stupri_hamas_7_ottobre_intervista_rumiati-421199685/?ref=drla-f-1
Sono sostanzialmente d accordo su quanto sostiene la Rumiati in merito al fatto che gli orrori di Gaza sono stati fagocitati dalla logica del conflitto e dunque „inscatolati“ nell argomento *guerra nella striscia di Gaza*, tema intricato dal punto di vista storico, di difficle comprensione per molti e molto malvisto dagli algoritmi dei motori di ricerca.
Non dimentichiamoci che il movimento populista femminista si sviluppa e si nutre esclusivamente della visibilità data alle varie sue influencer dalle piattaforme social.
Post by Loris Dalla Rosa
Da parte mia invece questa: non c'e' per caso, in questo silenzio di
piazza sugli stupri di Hamas, un trait d'union ideologico con la
politica immigratoria delle porte aperte e ampiamente tollerante verso
altre culture, che su vari aspetti, compreso sopratutto quello che
riguarda i rapporti di genere, sono in contraddizione proprio con
quell'ideale di cui dici, cioe' di una "società ampia, non
discriminatoria, egalitaria"?
Di tellurico con me questo argomento ha poco, nel senso che la porta è più che aperta :D
Ti sintetizzo la mia opinione: personalmente ritengo che le persone di sinistra che abbiano davvero letto il corano siano pochissime.
perché altrimenti certe uscite sulla sua liberalità sarebbe impossibili: il Corano è un testo esclusivamente volto alla ribellione e alla guerra degli infedeli e vi sono elencate una serie di precetti che lasciano ben poco all interpretazione metaforica.
Se la Bibbia comincia con un opera d arte, ovvero una cosmogonia, e segue un evoluzione sociale che culmina con i Vangeli, il Corano è un circolo chiuso. E sebbene vi siano dei passi che dimostrano una poetica e sorprendete delicatezza nei confronti di una parte del genere femminile ( ovvero solo quello delle madri o di coloro le quali avrebbero voluto essere madri, ma una malattia fisica o la morte ha condotto a non terminare la gravidanza), non offre nessuno spiraglio di apertura sociale.
Il digiuno dei 40 giorni (volutamente non uso i nomi propri) stesso che, se da un lato sembra mosso da un istaza sociale, ovvero a entrare, durante il giorno, nei panni del povero che non ha da mangiare né da bere, dimostra il proprio intrinseco classismo nei festaggiamenti notturni.
E cosa s intende per pace? La pace è qualcosa di trascendente che subentra dopo l annientamento dell ultimo infedele.
Penso quindi che la cosiddetta tolleranza sia una sorta di immunodeficienza di alcune democrazie.
Credo infatti fermamente che alcune forme sociali arcaiche e in contrasto con i diritti universali sanciti dall occidente non dovrebbero essere tenute a scatola chiusa all interno del tessuto sociale, quanto piuttosto messe in contatto reale con il resto della società.
La tolleranza, intesa e applicata in modo grossolano come è avvenuto finora, è poco intelligente in quanto inutile.
Sembra quasi un vezzo di curiosità antropologica.
Una fede religiosa non può e non deve essere causa di discriminazione, anche perché giuridicamente si starebbe parlando del nulla,
mentre nella pratica condurrebbe a pericolose radicalizzazioni e polarizzazioni.
Restano però perseguibili le pratiche violente, i soprusi e i reati che si consumano al suo interno.
Queste pratiche devono essere portate in luce, è l unico modo che una democrazia ha per risolverle e impedirle: vi è un potere, all interno di un vero processo di accoglienza e di educazione, che è quello di far detonare questi sistemi dall interno, ovvero portando gli oppressi stessi a non accettarli. Non dimentichiamo che anche i giovani di sesso maschile non se la passano proprio liberamente all interno delle famiglie.
Ci vorrebbe, invero, anche un integrazione legislativa, in modo da creare gli strumenti per individuare pratiche vessatorie, come la violenza psicologica e quella finanziaria, o la vittimizzazione secondaria, che attualmente non sono nella pratica perseguibili.
Post by Loris Dalla Rosa
Un caro saluto,
Loris
Un caro saluto,

Chérie
Marco V.
2023-11-25 23:43:56 UTC
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Post by Chérie
Loris, a cui è diretta la tua risposta, mi perdonerà se intervengo su questo punto. Perché "masse"? Se il concetto di "patriarcato" arriva a includere la tendenza a riservare ai maschi >certi ruoli, se non addirittura l'abitudine linguistica a chiamare "padre" il genitore di sesso >maschile, allora la parola adatta in quel contesto non è "masse" (che va invece riservata per >designare i prodotti antropologici della civilizzazione consumistica) ma "popoli".
Preferisco continuare a usare „masse“, perché i componenti di questi raggruppamenti sono caratterizzati da inconsapevolezza delle tematiche di genere, essendo il loro genere, quello maschile, dato per default,a partire dal linguaggio.
Poiché con questa risposta mi sono sicuramente guadagnato l'etichetta di "populista", già > >mi trovo voglio peggiorare di molto la mia situazione:-)). I nazisti avevano una efficacissima >parola per indicare l'allineamento delle mentalità al nuovo ordine: >https://it.wikipedia.org/wiki/Gleichschaltung
Differenze, certo! Ma anche identità.
Non vi è alcuna identità invece! Nel caso attuale si tratta di residuati di un sistema antico, che, nonostante la codificazione legislativa della tutela di ogni membro della società, minoranze incluse, continuano ad attuare comportamenti coercitivi e violenti.
La direzione che il movimento femminista ha è invece verso una società ampia, non discriminatoria, egalitaria.
Ovvero l‘opposto dell‘aberrante ideologia che nomini, volta alla restrizione invece che all‘ampliamento, allùtilizzo della violenza invece che dell‘educare.
Non basta menzionare quelle opposizioni, perché gli opposti possono condividere il metodo. Non hai mai dubbi che il movimento femminista, e in generale questa versione "interventista" del progressismo, non siano un rimedio peggiore del male, o che comunque le loro visioni siano affette da pregiudizi e parzialismi?

Cari saluti,

Marco
Chérie
2023-11-27 13:22:30 UTC
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Post by Marco V.
Non basta menzionare quelle opposizioni, perché gli opposti possono condividere il metodo.
in questo caso appunto non vedo identità di metodo. Precisazione doverosa: il movimento femminista è composto da molte anime.
Attualmente le vere intellettuali si contano sulle dita di una mano, poi ci sono le infuencer, le aderenti, il gregariato subalterno e via discorrendo.
Non ci si può che chiunque dica di farne parte sia una persona intelligente né democratica. Ne parlo poi anche nella riposta a Loris :)
Post by Marco V.
Non hai mai dubbi che il movimento femminista, e in generale questa versione "interventista" del progressismo, non siano un rimedio >peggiore del male, o che comunque le loro visioni siano affette da pregiudizi e parzialismi?
Socialmedialpopulismo femminista :D
Un rimedio peggiore del male certamente no, lo vedo impossibile nella pratica: a meno che non si realizzino le previsioni distopiche di alcune scrittrici di fantascienza come Marion Z. Bradley, che descrive un futuro in cui gli uomini etero, pochi e selezionati, sono stati deportati in un pianeta a loro adibito e usati a solo scopo riproduttivo :D

Personalmente non afferisco a nessuno dei filoni che caratterizzano quel movimento, proprio perché sí, li vedo non solo partigiani,
ma anche carenti di finezza argomentativa in merito alla visione filosofica.
Pur condividendo le istanze del movimento, mi sono delle guide diverse, di ben altro spessore intellettuale: alcune sono per fortuna ancora viventi. Condividerò poi in un ´altra occasione le interviste a una filosofa femminista outsider, sul tema attivismo LGTB+ e femminismo.
Tornando al nostro topic: un esempio su tutti del poco acume filosofico (o forse sfacciata disonestà intellettuale?): la cosiddetta piramide della violenza*, come una serie di gradini in ordine crescente e *consequenziale* di gravità, fino all`assassinio.
Su che basi fondano questa consequenzialità, peraltro ampiamente smentita dalla realtà comportamentale e dalla natura stessa di alcune patologie psichiatriche, che sono la causa primaria di questi omicidi?
Semplicemente non lo fanno, non ne sono in grado perché è infondata, ma fa comodo come bandiera populista.

*se qualcuno conosce l ideatore e l idea orignale, sia cosi ´ gentile da illuminarmi!
Post by Marco V.
Cari saluti,
Marco
Cari saluti,
Chérie
Massimo 456b
2023-11-27 14:01:20 UTC
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lTornando al nostro topic: un esempio su tutti del poco acume filosofico (o forse sfacciata disonestà intellettuale?): la cosiddetta piramide della violenza*, come una serie di gradini in ordine crescente e *consequenziale* di gravità, fino all`assassinio.Su che basi fondano questa consequenzialità, peraltro ampiamente smentita dalla realtà comportamentale e dalla natura stessa di alcune patologie psichiatriche, che sono la causa primaria di questi omicidi?
La piramide della violenza nasce
dal documento della commissione jo cox della Camera dei Deputati.

Psichiatricamente parlando non vedo relazione fra una toccata di
culo e un omicidio.
Cosi' come fra una sculacciata di una mamma al figlio e uccidere
il figlio in lavatrice.
Il narcisismo patologico e la sindrome di medea di solito sono
esplosioni improvvise in persone completamente insospettabili
Turetta come la assassina di Cogne sono come un dente perfetto
fuori e completamente marcio dentro.
A un certo punto arriva un dolore insopportabile che conduce a
gesti estremi che danno origine a una riprovazione sociale non
giustificata.
Perche' stiamo parlando di fatti privati, talmente privati che
sono all'interno dell'inconscio.
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Marco V.
2023-11-27 17:31:37 UTC
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Post by Chérie
Post by Marco V.
Non basta menzionare quelle opposizioni, perché gli opposti possono condividere il metodo.
in questo caso appunto non vedo identità di metodo. Precisazione doverosa: il movimento femminista è composto da molte anime.
Attualmente le vere intellettuali si contano sulle dita di una mano, poi ci sono le infuencer, le aderenti, il gregariato subalterno e via discorrendo.
Non ci si può che chiunque dica di farne parte sia una persona intelligente né democratica. Ne parlo poi anche nella riposta a Loris :)
Quella mia affermazione non era una generalizzazione indebita riferita al movimento femminista:-). Intendevo richiamare l'attenzione sul fatto che il discorso sull'"aggiornamento della mentalità delle masse" esordisce nel mondo dell'ideologia rivoluzionaria politica moderna. Lo trovi sia a sinistra sia a destra (e nel mondo moderno è la sinistra a insegnare la rivoluzione alla destra), con delle differenze importanti che riguardano soprattutto la rappresentazione di ciò rispetto a cui le masse sarebbero "rimaste indietro" e che influenzano anche le scelte lessicali (basterebbe fare una comparazione tra il lessico marxista e quello fascista).
Che filosofi saremmo, se non sapessimo ricostruire l'origine di certi schemi retorici e di pensiero che sono confluiti nel linguaggio politico ordinario? Ciò ovviamente non elimina la convinzione, per chi ce l'ha, che sia in pieno svolgimento qualcosa rispetto al quale le masse "devono aggiornarsi" (modalità prescrittiva) o "non sono aggiornate" (modalità apparentemente descrittiva, che in realtà può celare lo stesso valore prescrittivo). Ma la dovrebbe rendere, diciamo così, meno aggressiva, più autoconsapevole e meno capace di effetti deleteri sul benessere collettivo.
In attesa di un tecnologia dell'up-load capace di aggiornare con un click il cervello delle persone, liquidando così alla radice titubanze e dubbi residualmente "umanistici" della politica:-).
Post by Chérie
Post by Marco V.
Non hai mai dubbi che il movimento femminista, e in generale questa versione "interventista" del progressismo, non siano un rimedio >peggiore del male, o che comunque le loro visioni siano affette da pregiudizi e parzialismi?
Socialmedialpopulismo femminista :D
Un rimedio peggiore del male certamente no, lo vedo impossibile nella pratica: a meno che non si realizzino le previsioni distopiche di alcune scrittrici di fantascienza come Marion Z. Bradley, che descrive un futuro in cui gli uomini etero, pochi e selezionati, sono stati deportati in un pianeta a loro adibito e usati a solo scopo riproduttivo :D
Personalmente non afferisco a nessuno dei filoni che caratterizzano quel movimento, proprio perché sí, li vedo non solo partigiani,
ma anche carenti di finezza argomentativa in merito alla visione filosofica.
Pur condividendo le istanze del movimento, mi sono delle guide diverse, di ben altro spessore intellettuale: alcune sono per fortuna ancora viventi. Condividerò poi in un ´altra occasione le interviste a una filosofa femminista outsider, sul tema attivismo LGTB+ e femminismo.
Guardo da sempre con distacco, ma assoluta apertura alla valutazione delle argomentazioni, all'intero mondo dei "movimenti" e dell'"impegno sociale", qualunque colore abbiano; perciò, quando vorrai, ti leggerò con grande interesse:-).
Post by Chérie
Tornando al nostro topic: un esempio su tutti del poco acume filosofico (o forse sfacciata disonestà intellettuale?): la cosiddetta piramide della violenza*, come una serie di gradini in ordine crescente e *consequenziale* di gravità, fino all`assassinio.
Su che basi fondano questa consequenzialità, peraltro ampiamente smentita dalla realtà comportamentale e dalla natura stessa di alcune patologie psichiatriche, che sono la causa primaria di questi omicidi?
Semplicemente non lo fanno, non ne sono in grado perché è infondata, ma fa comodo come bandiera populista.
*se qualcuno conosce l ideatore e l idea orignale, sia cosi ´ gentile da illuminarmi!
Per chi non la conoscesse è questa roba qui, che in alcune versioni (come questa) mette in un continuum ascendente un buffetto (o poco più) col genocidio:-): https://www.ualberta.ca/current-students/sexual-assault-centre/create-change.html
Nota la posizione del femminicidio, subito sotto il genocidio.

Anche se su due piedi non so dirti chi ne sia l'autore (ammesso che ce ne sia uno specifico), non può ovviamente esserci il minimo dubbio: è una creazione ideologica, assemblata con materiali socio-psico-antropologici, di quegli ambienti progressisti anglosassoni (gli stessi che coniano i neologismi appartenenti a certe famiglie lessicali...) che attraverso catene di trasmissione facilmente ricostruibili hanno infettato la società occidentale.
C'è un'intera antropologia sociale contenuta in quella roba.

Cari saluti,

Marco

Massimo 456b
2023-11-26 06:40:37 UTC
Permalink
Detto in tre minutihttps://www.la7.it/otto-e-mezzo/video/cacciari-la-famiglia-patriarcale-non-esiste-piu-da-200-anni-24-11-2023-515528Il brevissimo discorso di Cacciari e' sicuramente eccessivo sui tempi, ma in sostanza realistico.
Se la sposta sull'antropologico stiamo freschi.
La famiglia e' quanto di piu' complesso ci sia in natura. Ogni
specie animale ha il suo modello preciso di famiglia intesa come
gruppo sociale di relazione fra una componente maschile femminile
e relativa prole.
Qual'e' la nostra natura? Quella di certi uccelli dove e' il
maschio a covare le uova deposte dalla femmina?
Ovvero la nostra natura animale e' qualcosa di piu' profondo delle
apparenze di regole e convenzioni.
Per quanto riguarda la famiglia patriarcale attenzione: famiglia
e' un termine molto esteso nella societa' antica: non riguarda la
moglie (matrona oppure domina) e neppure i figli ma il gruppo dei
servi e degli schiavi e il pater non e' quello in relazione con
la donna ma il grande vecchio, il patriarca, l'uomo anziano
quello dotato di sophia.
La schiavitu' era la famiglia propriamente detta. Anche Gesu' non
dice libera i tuoi schiavi ma tratta bene i tuoi schiavi.

Ma e' altrettanto vero che la violenza all'interno della famiglia
fosse una nefandezza sia per questa societa' che per quella
patriarcale.
Anzi era proprio il compito del patriarca impedire che ci fosse
violenza.
Io non vorrei che tutto questo discorso non sia un inganno della
ragione.
Non sara' che la debolezza degli uomini non sia proprio la
mancanza e non la colpa di quel modello patriarcale?
Dove ci sono delle regole proprio per evitare violenza non per
favorirla?
Insomma la dico facile:
se quel disgraziato di Turetta ma anche la vittima avessero preso
qualche benedetto ceffone dal patriarca e invece di trombare
avessero pensato a mettere su famiglia lei a fare figli e lui a
lavorare sarebbe accaduto quello che e' successo?
Chissa'... non lo so' ma ne ho il fortissimo e filosofico sospetto.
--
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